Da dopo gli strascichi della regata di Burano 2011 ho
preferito osservare i fatti remieri del 2012 senza intervenire d’istinto su
temi obsoleti e già ampiamente analizzati e discussi. Saltuariamente ho
commentato qualche post del solito blog Remiera Casteo ma nulla più.
Ora, a stagione terminata, posso finalmente esprimere il
mio pensiero su ciò che ho visto durante l’anno.
Il primo giudizio sommario, sull’intera stagione, mi vede
soddisfatto e considero quella trascorsa una stagione finalmente buona, almeno
da osservatore esterno.
Sistema a punti
Il sistema delle eliminatorie a punti e con batterie
automatiche a me piace molto e se fossi io a scegliere come far partire gli
equipaggi farei come si è fatto l’anno scorso, ovvero che il più forte parte
per primo, così da evitare possibili accavallamenti. Qualche super testa di
serie si lamenta della mancanza dell’effetto “lepre” ma io penso che se una
persona è forte fisicamente, non ha problemi ad arrivare primo comunque. In
fondo la mancanza di un avversario da seguire (o raggiungere) è solo un
handicap psicologico: l’allenamento deve servire a far a meno anche di questo
aiuto.
Qualche dubbio forse potrebbe essere sul come viene
stilata la graduatoria che genera poi le batterie stesse anche se non è facile
tradurre tutto in numeri. Trovo che nonostante qualche piccolo sfasamento dei
valori reali in campo non ci sono mai state eliminatorie così azzeccate come in
queste due stagioni con il sistema a punti. Ricordo ovviamente che questo è un
giudizio complessivo che non tiene conto di alcune imperfezioni del sistema. E
come sempre c’è sempre qualcuno a cui non va bene nulla. Questo però è forse finora
l’unico aspetto che fa avvicinare la voga ad uno sport anche da un punto di
vista delle regole.
Regate
Le regate del 2012 non hanno avuto grandi strascichi
polemici salvo un’eccezione particolare, di cui parlerò nel capoverso
successivo. Mediamente le regate sono filate via lisce. Nulla di strano se si
parla di regate femminili , o dei giovanissimi, o di serie B, ma quest’anno sono
state “tranquille” anche altre di serie A. Questo fatto però dovuto
principalmente al fatto che è mancata per buona parte della stagione una delle
coppie di riferimento per la fascia dei regatanti cosidetti “campioni”.
Polemiche
L’evento più polemico dell’anno è stato il fatto accaduto
al gondolino Canarin durante la regata Storica, quando la giuria, tagliandogli
la strada, l’ha mandato fuori gara. Polemiche a non finire, giustamente,
pensavo. A Natale ci staremo chiedendo chi, perché, per come… Ed invece ecco
che non se ne parla più a un mese dal fatto. Questo tutto sommato lo reputo un
fatto positivo. Il fatto negativo di riferimento sono le polemiche successive
alla regata di Burano della stagione scorsa che sono continuate inutilmente e con
toni accesi per troppo tempo.
L’altro fatto fonte di polemiche è la continua rivalità
tra le 2 coppie più forti attuali della voga veneziana. Questa rivalità porta,
ora gli uni, ora gli altri a cercare sempre il limite del contatto e andare
anche oltre. Ora non commenterò le due ultime regate del 2012 perché non ne
vale la pena ma farò un ragionamento. Ho osservato una sera, in replica da
chissà quando, una gara marathon di canoa, dove i concorrenti gareggiano in
flotta. Ebbene, nonostante la vicinanza nessun equipaggio danneggia l’avversario,
né chiudendolo sulle rive del canale, né constringendolo a zigzagare, né
andando ad ostacolare in nessun modo la vogata. Dunque vogare in modo
agonistico ma senza interferire sull’avversario è dunque possibile ma qui a
Venezia sembra sia solo utopia.
Premi
Altra nota dolente. La soluzione è semplice. Non essendo uno sport eliminerei qualsiasi premio. Non è che la voga ti cambia la vita come poteva accadere una volta, quindi le risorse vengono spese da ognuno a proprio piacimento e per pura passione, come per chi decide di andare in vacanza, in montagna etc. etc.
Altre regate
Sulla questione “regate sociali”, “intersociali” o
comunque regate minori il mio pensiero non cambia. La maggior parte degli
eventi che si organizzano è inutile. Anzi, ormai la tendenza per le varie
società è quella di far fatica a trovare vogatori per tutte queste regate.
Questo fatto me lo spiego in modo ambivalente: da un lato
ci sono troppe regate e i vogatori sono sempre gli stessi, per cui spesso ci
sono eventi che si sormontano oppure i vogatori decidono di dare più importanza
a una regata piuttosto che ad un’altra. L’altro aspetto è che forse sta
cambiando i modo di partecipare alla vita sociale delle società sportive. Chi
si iscrive la considera più una palestra che una “famiglia” e quindi è contento
di andare a farsi una vogata in laguna ma non vuole impegnarsi in nessun altro
modo. E in fondo questo comportamento lo comprendo. Non comprendo invece la
necessità continua di organizzare regate, anche se poi non vi è partecipazione.
FICSF – Altro
E veniamo alla vera nota dolente, per me.
Quest’anno non ho avuto il tempo che speravo di dedicare
al progetto Voga in Piedi all’interno della “mia” società e ho potuto
verificare ciò che pensavo: nonostante un interesse esistente se non c’è
qualcuno a fare da traino tutto si ferma. Faccio i miei complimenti alla
famiglia Almansi che è riuscita a partecipare ad alcune gare di Vip750. Vorrei
anche ricordare il lavoro di Alberto Tagliapietra (Meolo) che si è dato da fare
moltissimo per portare una gara in ambito veneziano anche quest’anno e che
continua a impegnarsi in questo progetto. Un po’ lo invidio!
Per quanto riguarda il Coordinamento non ho niente da
dire, anche perché quest’anno non ci sono stati episodi significativi in
merito, anzi, forse ho notate una leggera flessione nell’attività promozionale.
Devo dire che comunque potrebbe essere solo una mia impressione.
Infine noto che ci sono persone (non faccio nomi ma i
diretti interessati lo capiranno) che lavorano per crearsi la propria bolla di
esistenza nonostante ci siano progetti validi in corso e progetti mai partiti
che potrebbero essere sviluppati. Mi sto riferendo ad un corso per istruttori
di voga veneta, in qualche modo riconosciuto dal Coni (da come ho capito) ma
che non ha a che fare né con la FICSF, né con il Coordinamento.
Tifo
Anche in questo caso invece non è cambiato nulla e non si
vuol fare niente perché questo cambi. Anche le regate di quest’anno sono state
imperversate dalle onde dei sostenitori che seguono i propri beniami. A SS.
Giovanni e Paolo, ero a terra, la prima barca al seguito ha tagliato il
traguardo (fuori dal campo di regata, sopra secca, ma a finaco del canale) una
decina di metri del primo arrivato. E’ giusto comportarsi così? Ovviamente no.
Io proporrei un sistema di accredito stile America’s Cup WS m ovviamente a
nessuno interessa.