l'immagine non elaborata è stata tratta da qui
Ieri, dopo parecchio tempo che me ne sono stato alla larga, sono tornato
alla guida della barca giuria nella regata delle donne 2012. Al di là della mia
opinione personale su questo evento che non esprimerò, altrimenti mi
dilungherei in distinzioni capziose e inutili polemiche sul fattore agonistico,
pensavo che dopo essermi “purgato” da certi eventi e da un certo ambiente,
avrei comunque avuto un po’ più d’entusiasmo nel vedere la gara e invece me ne
sono uscito con le solite idee già abbondantemente descritte all’interno di
questo blog.
E direi che, se la gara come in questo caso è stata
corretta, salvo un episodio discutibile in partenza (da parte della giuria
stavolta), come sempre l’evento riesce ad essere danneggiato da qualcuno,
almeno per come la vedo io. In questo caso lo spettacolo peggiore è stato
fornito da chi segue la gara con le barche a motore.
Inevitabilmente già la sola barca della giuria provoca
moto ondoso e va a danneggiare più o meno qualcuno in qualche fase della gara.
Purtroppo questo è quasi inevitabile. E questo mi mette non pochi scrupoli di
etica sportiva mentre porto la giuria a seguire la gara.
In più spesso non riesco a posizionarmi dove vorrei
perché i pseudo tifosi spesso ostacolano anche la barca della giuria stessa.
Quindi la mia preoccupazione di ieri era tripla: fare il
meno moto ondoso possibile alle concorrenti, fare attenzione a dove andavo
(paletti nascosti nella secca… e ce ne sono dietro alla Giudecca, peccato che
qualche barca dei tifosi non si sia danneggiata!), stringere e ostacolare dove
possibile le barche a motore.
E qua mi chiedo perché non sia possibile guardare la
regata fermandosi con l’ancora da qualche parte. Perché non prendere una barca
a remi e vogare più o meno a fianco (un po’ dietro magari) della gara, senza
comunque ostacolare la barca della giuria? Perché dobbiamo essere sempre così
accaniti nell’incitare i propri parenti e amici anche in gare che di agonismo
hanno solo un’infarinatura?