lunedì 27 dicembre 2010

Il freddo tempra lo spirito!


D’accordo, forse il periodo migliore come clima per andare a vogare è da metà aprile a metà-fine maggio. Però per me è l’inverno.

Ghiaccio in laguna - foto da www.veniceboats.com/ (clicca per vedere altre foto)

Le belle giornate invernali hanno un fascino e un potere formativo ben superiore a quelle estive. Diciamo che l’importante è che non ci sia vento eccessivo. Ma questo vale sempre.
D’inverno ci sono meno barchini e andando fuori dai canali si è quasi certi di non incontrare nessuno, al limite si incontrano altre persone che vogliono star fuori dalla massa. Per fortuna che l’uomo tende ad amare le comodità: i pochi che si adattano alle situazioni più complesse godono maggiormente!
Comunque, seguendo alcune regole di base, come per esempio l’esser vestiti a strati, si può sopportare benissimo il primo impatto col freddo. Poi vogando ci si scalda. Appunto, se non c’è vento si suda e personalmente mi ritrovo a sudare come d’estate. La prima difficoltà da superare è spesso il freddo alle mani, bisogna un  po’ farci l’abitudine. I guanti, vogando, dal mio punto di vista sono scomodi perché limitano la sensibilità del palmo e della parte inferiore delle dita. Avevo studiato una sorta di prototipo, sia di guanto, sia di muffola, che lasciasse libero il palmo e coprisse la parte superiore, quella esposta all’aria. Funziona ma non benissimo per cui se proprio non sono temperature “montanare” vado a mani libere.
Quello che considero uno degli aspetti positivi e formativi del freddo è che quando ci si ferma ci si raffredda, di colpo. E quindi è bene fermarsi il meno possibile. D’estate è diverso, è l’opposto. Fermandosi si ha un po’ di sollievo. In fondo anche quello è un sopportare le temperature, ma è un sopportare “comodo”. Cioè se poi non voglio più vogare e voglio fermarmi posso starmene tranquillo a prendere il sole. Se mi infortunio leggermente posso tornare con calma. Se c’è vento non patirò il freddo, sarà magari dura vogare ma non c’è freddo.
L’inverno non ti lascia questa opportunità. Una volta che sei uscito devi far fatica! O rischi di ammalarti. Se per caso ti fai male devi tenere duro e cercare di vogare per non raffreddarti.
Col vento le cose cambiano. Il vento può non farti mai scaldare le mani e mi è capitato spesso di vogare senza sentirmi il pollice o qualche falangetta delle altre dita.
Ma mi vien da chiedere però a che temperatura si può considerare il clima “freddo”. In questi giorni d’inverno e di acqua alta sentivo per strada veneziani lamentarsi sia dell’acqua alta sia del fatto che il tempo migliorava ma veniva il freddo. Beh… non sappiamo più accontentarci di nulla: in fondo siamo in inverno, non si può mica pretendere di avere inverni a +15°C.
Per cui, per quella che è la mia sopportazione di freddo, direi che comincia a far freddo sui +3/+4°C; le temperature dai +5°C ai +15°C non sono poi così male.
In questi anni ho vogato in tutte le condizioni meteo possibili e devo dire che la sensazione di vogare alla mattina d’inverno con -5°C -7°C è da provare. Sembra molto più freddo, complice il clima umido lagunare, ma dopo 10 minuti ci si abitua e potrebbe essere anche più caldo.
Diciamo che al freddo in laguna c’è un limite. Io vorrei poter provare i -20°C che spesso, in questi ultimi anni, mi è capitato di trovare in montagna durante i miei giri. Ma sappiamo che a quella temperature non mi basterebbe più una barca, mi servirebbe una slitta!

 1929 - laguna ghiacciata

Con tutto questo discorso non voglio dire che l’estate non sia egualmente bella in barca a remi o che sia un periodo per scansafatiche e amanti delle comdità. L’estate ha i suoi aspetti positivi. Anche il caldo può essere usato come una fonte di fortificazione. Si impara a resistere al caldo, che è anche utile se si ha intenzione di far gare in ambito comunale veneziano. Ma anche in questo caso, bisogna imporsi di resistere e di non fermarsi.
Ogni stagione ha i suoi pro e i suoi contro. Dico solo che dovremmo rivalutare e considerare utile anche l’inverno.
Insomma dal mio punto di vista il freddo tempra maggiormente non solo il corpo, anche lo spirito, di quanto possa fare il clima caldo. Col freddo si è obbligati ad essere più attivi se si vuol combatterlo! Col freddo bisogna fare più attenzione a non bagnarsi, si fa più attenzione all’intensità del vento. Col freddo si impara a escludere dalla mente i pensieri inutili!

Ghiaccio in laguna di Marano all'alba (foto da Panoramio)

3 commenti:

Lanterio ha detto...

L'inverno in barca è bello. Condivido. soprattutto per i rumori che quasi non esistono. Se è una giornata di sole il freddo scompare dopo qualche colpo di remo. E il freddo ti da energia, ti stimola a resistere alla fatica, esalta la sfida con l'ambiente che si fa più ostile.
Ma soprattutto quel che amo più dell'inverno e della voga in inverno (così come dell'escursionismo, dello sci ecc in stagione invernale) è che ti fa riscoprire il senso di casa, che si attutisce nelle stagioni più calde. Il senso di luogo familiare, del caldo desiderato, una vaga sensazione di sicurezza. E'un po' un creare un vuoto e goderselo, uscendo al freddo e nella solitudine, per poi colmarlo tornando a casa.

A modo mio ha detto...

L'unica cosa è che a Venezia il rumore, purtroppo anche d'inverno, continua ad esistere. Magari si attutisce un po' ma tra barche e barconi in lontananza, aerei e, dipende da che parte della laguna sei, zona industrale o auto si continuano a sentire. :-(

alberto1968 ha detto...

Forse qualche istante di un silenzio assordante in laguna, d'inverno ma alle volte anche nelle stagioni di mezzo, lo si può trovare nella zona a nord oltre Burano, oltre l'isola di Santa Cristina, senza avvicinarsi troppo alla terraferma dove corre la "Jesolana". Può capitare di imbattersi in immagini da favola come un topo veneziano a vela al terzo che lentamente scorre come sulla brughiera tra i ghebi.