mercoledì 8 dicembre 2010

Federazione per la voga all'inpiedi e prototipi


E veniamo all’ultima idea del Coordinamento e non solo, la federazione di voga alla veneta e il prototipo per le gare.
Condivido l’idea di una federazione (in seno al CONI). Non condivido la forma proposta dal coordinamento: più che la forma in sé sono i modi. Non si può pensare di porsi come i veneziani che impongono il loro modo di vogare al mondo. È sbagliato eticamente ed è un modo volgare di portare avanti un’idea comunque valida.
L’idea di una federazione (nazionale e magari riconosciuta anche a livello internazionale, come per qualsiasi sport) dovrebbe partire da presupposti non “tradizionali”. O meglio, come per discipline tipo il karate o il judo, si dovrebbe estrapolare un modo che metta d’accordo e su una base neutra i vari modi di vogare all’inpiedi. In questo contesto non è poi pensabile che le gare siano le classiche regate veneziane. Visto che si parlerebbe di sport agonistico, dove conta il gesto sportivo e non la furberia al limite del regolamento, si dovrebbe gareggiare come si fa nel canottaggio.
Non capisco perché, dovendo intraprendere una strada federale, non si sia pensato ad una barca come la “veneta” che già esiste e che fino a una quindicina d’anni fa’ aveva un suo campionato nazionale, con armi di varie realtà italiane.
Non capisco poi perché invece di cercare una reale collaborazione con gli ambienti vicini al canottaggio si sia cercato di rompere e di “mettersi da soli” contro il mondo.
Esiste già la FICSF (Federazione Italiana Canottaggio a Sedile Fisso) che opera nel settore della voga all’inpiedi. Ci si poteva porre in modo collaborativo assieme a questa realtà… ma le cose non sono andate in questo verso. In questi giorni (sabato 4 dicembre 2010) si è tenuta una riunione a Padova sul progetto Vip750 (la barca della FICSF per la voga all’inpedi) dove sono state invitate le società di voga di terraferma. Questo perché la FICSF ritiene ormai inutile collaborare con chi si è chiuso in una visione molto ristretta di quello che può essere la voga all’inpiedi (non la voga veneta!)
Tra l’altro la FICSF tiene dei corsi di istruttore di voga all’inpiedi, riconosciuti nazionalmente e già sotto le regole del CONI. Cosa interessante sapere che uno dei collaboratori del Coordinamento, il sig. Galileo Gavagnin, un paio d’anni fa’ si è diplomato istruttore con la FICSF per poi restare nella realtà del Coordinamento. Che senso ha questa mossa? È una mossa politica? Oppure è mossa solo da una sorta di presenzialismo/collezionismo, del tipo: “ho anche questo diploma”.

Vip750 in azione - immagine tratta da una notizia della FICSF

Un’ultima annotazione sulla barca che dovrebbe essere un’imbarcazione il più neutra possibile. Non voglio dire che dobbiamo dimenticarci delle tradizioni ma che, parlando di sport vero e di federazione, sarebbe più corretto se esistesse una barca “neutra”. In più dovrebbe essere facilmente trasportabile e leggera. In questo senso la barca del Coordinamento, Olimpica, è poco neutra perché nata con criteri costruittivi uguali a quelli di moltissime barche tradizionali veneziane, è pesante perché interamente in legno ed è difficilmente trasportabile. In questo senso la  Vip750 è leggera e trasportabile, addirittura suddivisibile in tre parti che possono essere montate sul tetto di un’automobile; mi sento di dire che a neutralità non è esattamente il massimo in quanto ricorda molto le bisse del Garda. Certo che dovendo partire da una base per elaborare una barca federale preferisco di gran lunga la Vip750.

 Olimpica in corteo sportivo, regata storica 2010 - immagine tratta da gondolasolidale.wordpress.com

La mia idea è che la barca ideale dovrebbe assomigliare molto di più ad una barca da canottaggio ma soprattutto dovrebbe essere studiata da ingegneri navali (come lo è la Vip) per non creare barche con difetti di comportamento in acqua.

6 commenti:

Lanterio ha detto...

(commento suddiviso in 2 parti per motivi di spazio, ndr)
PARTE 1
In merito al post sull'imbarcazione, condivido anche qui in gran parte le tue affermazioni. Premettendo che la ViP è partita per l'esigenza di una parte del mondo della voga in piedi di uscire dai localismi e vedendo che altrove non accadeva nulla di simile. Va però chiarito che il progetto ViP750 non ha nulla a che vedere con la cosidetta Olimpica. L'Olimpica, basta vedere i filmati della presentazioni al Goldoni nel 2009, è una barca carica di significati fuori dallo sport. Un gran bel mobile che rende onore alle capacità artigianali dei mastri d'ascia veneziani. E' bella da vedere. Forse va forte (ma le prove empiriche fin qui condotte mi dicono il contrario)- Qui finiscono i suoi meriti.
Provo a spiegare in sintesi perchè non se ne può far nulla fuori da venezia.
Innanzitutto non si può armare con degli scalmi a piacere, quindi si rema solo con remo veneto, e già garda, iseo e como fanno ciao da lontano.
Secondariamente, costa molto ed essendo realizzata artigianalmente ha margini di errore rilevanti che porteranno sempre ad avere mezzi migliori di altri.
Non ha scalmiere regolabili a seconda del vogatore.
Costa una cifra da mantenere, così tutta in legno e rifinita nel dettaglio.
Non si può ribaltare sui cavalletti, per la coda e la copertura superiore.
Sui carreli da trasporto, sempre causa coda, se ne può portare una alla volta.
Pesa una tonnellata, (240 kg se non erro). Per alarla servono un sacco di persone, oppure una gru che pochi hanno. Nei fiumi è inservibile a meno di non lasciarla sempre in acqua (cosa improponibile).
E' pericolosa, perchè la coperta lucida verniciata in inverno con ghiaccio e brina quando si fa allenamento ti fa ammazzare mentre da poppa si procede verso le posizioni di prua.

Lanterio ha detto...

PARTE 2 (leggere questo commento partendo da PARTE 1)
E' molto lunga e richiede quindi attrezzature specifiche per il trasporto, con costi di movimentazione molto alti. Per queste ragioni, se mai ne dovessero nascere altre oltre a quella creata, non credo usciranno mai da venezia e saranno stati soldi pubblici spesi invano.
La ViP non è troppo bella da vedere, ma ha attitudine più sportiva. Pesa nuda 80kg, si può armare a piacere, ci sono brevetti di scalmiere mobili. E' nata dall'opera di una commissione che ha lavorato per cercare di fondere le linee della veneta con quelle di altre imbarcazioni da regata. Non trovo che assomigli alla bissa, che secondo me è più bella e anche nettamente più veloce e affusolata, ma questa è opinione (anche ai bambini qualcuno dice sempre, somigli alla mamma o al papà, poi non si sa mai bene ed è solo opinione). Ha tenuto, nel limite del possibile, conto dei vari contesti ambientali di utilizzo, perciò bene o male funziona ovunque, pur con tutti i limiti che l'esperienza determina. Il suo acquisto è poco oneroso (circa 3000 euri).
E soprattutto non porta con se presupposti di alcun genere. E' una barca da sport, come se ne potevano fare di più belle o più brutte, ma costituisce una bozza di partenza che porterà, secondo me, verso una evoluzione simile a quella avuta dalle barche di canottaggio, in forme sempre più tecniche, ma comunque condivise da tutti gli aderenti al progetto. Non serve a dire "Brescia domina", "Verona Caput mundi" o cose simili. Costando poco, nessuno piangerà troppo se in futuro diverrà una barca scuola per far spazio a mezzi più tecnici o a nuove elaborazioni.
Un punto di partenza serve, altrimenti ognuno continuerà a sentirsi migliore degli alti, ma non ci sarà mai confronto vero. Non si uscirà mai dai localismi identitati, di S. Marco, S. Zeno, S. Faustino e Giovita, S. Alessandro, Sant'Omobono, San Siro, Santa Giustina, San Giusto ecc. E quindi la nostra voga non esisterà mai come sport.

venezianodoc ha detto...

ma per costruire una barca come la VIP 750 hanno ingaggiato un ingegnere oppure un cultore di origami??
l'olimpica sarà anche poco trasportabile,ma provatela e avrete delle sensazioni che poche cose navigabili ti sanno dare!!!!!!!!!!

A modo mio ha detto...

@ veneziano doc: La documentazione di costruzione della Vip750 l'ho potuta consultare ancora diversi mesi fa'. Il progetto è firmato da un tecnico. Magari prossimamente, se riesco a riprocurarmelo potrei pubblicarlo. Come qualsiasi oggetto prodotto dall'uomo, sull'estetica dell'imbarcazione si possono nutrire dubbi, può piacere o meno, ma poi è sulla sostanza che vanno fatti tutti i confronti. Da questo punto di vista, per capire realmente quale sia la barca studiata nel modo migliore, bisogna analizzare la fluidodinamica delle 2 carene. Le sensazioni contano ma spesso l'essere umano non è obiettivo nelle analisi a "sensazione".
Che l'Olimpica possa dare una sorta di emozione a vogarla non lo metto in dubbio, anche se bisognerebbe andare un po' oltre le impressioni.
A detta di molti vogatori veneziani che l'hanno vogata è una barca con tendenza a cadere "stagando" (ovvero ad accostare a dritta). Caratteristica simile a certe "venete" nate con difetti intrinsechi. Personalmente ho vogato 2 tipi di venete a 4, di costruttori diversi, una con tendenza smodata a cadere stagando, l'altra equilibrata e senza questo difetto.
Da un punto di vista delle "emozioni", per esempio, io sono convinto che la "veneta" sia un gradino ancora più sopra di questi 2 prototipi; ma è comunque una mia sensazione e non un dato scientifico, quindi del tutto opinabile.
Onestamente sarei proprio curioso di fare un confronto tecnico tra i due scafi.
Tornando al discorso "trasportabilità" credo sia un aspetto essenziale se l'intenzione reale è quella di fare un campionato italiano (cioè su TUTTO il territorio nazionale).
Nutro dei dubbi riguardo ai finanziamenti della Provincia di Venezia a questo progetto. Infatti verrà a breve firmata la delibera per finanziare (si parla di circa 100.000 euro!) la costruzione di una muta di queste barche. Mi chiedo: col progetto avvallato solo a livello veneziano (e solo dal Coordinamento) non era più corretto verificare la reale utilità in campo nazionale di questa imbarcazione prima di gettare al vento cifre del genere?
Una Vip costa sui 3000euro una Olimpica circa 10000. Ha senso regalare soldi pubblici a costruttori (che poi è uno solo) con pochi scrupoli? E ancora, un dubbio morale: quei soldi non era meglio investirli a favore di chi ne ha realmente bisogno?

Lanterio ha detto...

Caro veneziano, il doc o no c'entra poco. La barca è stata studiata da un ingegnere e non è, volutamente, troppo tecnica. Molto più elementare di una veneta o di una bissa e probabilmente dell'olimpica. Ma se rifletti il perchè c'è. E' una barca per il confronto, per la didattica ai giovani, per sperimentare. Io ho vogato su diverse barche, anche veneziane, anche con remo veneziano. E ne esistono molte meglio della ViP e credo anche meglio dell'olimpica. Perchè son passate attraverso secoli di esperienza e miglioramenti. Ma non è questo il punto. Il punto è che la Olimpica si pone come barca già data, definitiva, che ri rema alla veneziana E BASTA. Sospetto che finita costi ben oltre i 10000 euro. E' bella da vedere, ma non assolve al compito che si propone. Non può essere una barca da campionato nazionale. Al massimo da campionato lagunare. ma a quel punto a che serve, non esitono già le barche tradizionali?

alberto1968 ha detto...

volevo solo precisare una cosa sul fatto che viene attribuita la volontà di non dialogare con le società di Venezia centro storico e isole, questo non è vero ed anzi la dimostrazione è questo blog. Se non vi fosse interesse al dialogo ognuno andrebbe per la propria strada. Per quanto riuguarda la riunione di Padova era necessario un momento di confronto tra realtà più vicine ed omogenee, questo era il motivo, perlomeno per come l'ho capito io. Poi per quanto concerne quale scafo adottare, personalmente perché l'ho vogata tanto io sposerei subito la veneta nelle sue espressioni a due e a quattro, ma ragionando e ritornando agli scafi che si vogavano è vero che erano anche sostanzialmente pure molto differenti perché erano frutto di esperienze cantieristiche singole, potrei fare degli esempi specifici ma qualcuno potrebbe risentirsi. I difetti di cadere a stangando o a premando erano in alcune evidentissimi, talune erano addirittura impossibili da vogare perché stavano in modo spropositato al lai, forse in quegli anni ottanta, primi anni novanta è mancato il salto di qualità di ingegnerizzare la veneta. E' vero la VIP esteticamente non è il massimo ma forse la FICSF ha fatto il passo evolutivo corretto, è partita da considerazioni ingegnerisitiche di sintesi. Per quello che ho capito poi sono disposti comunque a migliorare, quindi non sarebbe il caso di conoscere meglio questo progetto. Pensate anche all'approccio che ritengo corretto, sono talmente ingegnerizzati che non hanno imposto a priori una tipologia di scalmiera/forcola e una tipologia di remo, ma hanno previsto un certo arco di tempo libero per sperimentare sui campi di gara quale attrezzatura si adatta meglio allo scafo per poi trovare la soluzione federale. Ovviamente l'attrezzatura è connessa anche a doppia mandata con la tecnica di voga. Quindi forse ragionando se si è convinti che attrezzatura e tecnica migliori siano quelle veneziane appare consigliabile partecipare al progetto con le migliori risorse. Così penso si possa fare una analisi e poi una sintesi.