lunedì 11 marzo 2013

Regata delle donne 2013

Volevo trattenermi dall'esprimere le solite idee personali ma proprio non ci riesco. Se leggete la cronaca della gara sul blog Remiera Casteo vi sembrerà che l'evento tutto sia stato la perfezione assoluta. Se guardate il servizio del TGR VENETO altrettanto vi sbrodolerete in sentimenti che vanno dal coraggio alla forza, dall'amore alla solidarietà.
Io invece vorrei mettere il punto su due piccole questioni che non vengono considerate, se non da chi ne subisce gli effetti. Premetto che risulterò essere il solito estremista ed esagerato.
1- Di fatto l'anno scorso mi lamentavo del comportamento delle barche al seguito (cliccate qui per aprire il vecchio post). Quest'anno è stato lo stesso indecoroso spettacolo, forse anche peggiore. Anche quest'anno guidavo una delle due barche della giuria, quella che seguiva la testa della gara. Attorno a me c'erano una decina o poco più di imbarcazioni che evidentemente pensavano di far parte dell'organizzazione e/o si sentivano autorizzati a scorrazzare un po' dappertutto. Cinque di queste, in particolare, hanno veramente dato un fastidio particolare anche al sottoscritto che non riusciva a posizionarsi dove voleva per evitare di fare moto ondoso alle caorline in gara. Peccato soprattutto che uno di questi sia anche un regatante di alto livello che considero (consideravo evidentemente) migliore di molti altri dal punto di vista umano e sportivo. Mi rivolgo direttamente a tutte le imbarcazioni che hanno devastato il campo di gara con la loro presenza in movimento: siete stati fortunati che non avevo la possibilità di speronarvi o silurarvi perché l'avrei fatto volentieri.
 
Foto originale C. DeNardis, elaborazione personale: scusate l'imperfezione nella ricostruzione dei dettagli e dell'orizzonte, per facilità ho anche eliminato l'imbarcazione più alta presente nell'immagine che invece è normalmente ormeggiata in quel tratto di laguna

Ovviamente quest'ultima frase è un po' una provocazione ma rende l'idea dei miei sentimenti. Queste alla fine non sono cose di primaria importanza per cui da oggi me ne torno nel mio mondo fatto di persone molto diverse da quelle incrociate ieri.
L'amarezza nel vedere che ogni anno i comportamenti sono sempre uguali un po' di fondo mi resta. Come si può paragonare quello di ieri ad un evento sportivo se i princìpi fondamentali sono stati traditi da comportamenti antisportivi anche da parte del pubblico?
Dal mio punto di vista le regate vanno osservate o con altre imbarcazioni a remi (senza però ostacolare la regata e la giuria) oppure ormeggiando, ancorando il proprio bolide-provoca-onde e accontentandosi di guardare una piccola porzione soltanto. Vi ricordate le gare dell' Americas Cup World Series dell'anno scorso? Il pubblico doveva rimanere fermo. Ecco, per me lo stesso comportamento dovreste tenerlo anche voi tifosi delle regate veneziane (qui una mia vecchia idea).
Per completezza, c'è anche da dire che era presenta anche un taxi con operatori della RAI. Dal mio punto di vista anche quell'imbarcazione doveva coordinarsi con l'organizzazione e restare in appositi spazi stabiliti dagli organizzatori stessi. A metà regata, taxi e altre imbarcazioni correvano nel campo di regata stesso davanti alle barche più lente.
 
2- All'inizio ho scritto che le questioni da analizzare sono due. Qual è la seconda? È l'altra solita questione delle regate di questo tipo: la partenza. Partenza senza cordino. Io so benissimo che bisogna avere un po' di "mestiere" nell'allinearsi. Non significa però che lo scopo sia quello di partire più avanti degli altri. L'abilità sta nel posizionarsi nel modo più corretto possibile e nel più breve tempo possibile considerando corrente e vento che ti spostano. L'abilità sta anche nel saper dare qualche vogata all'indietro. Ieri probabilmente le donne non erano molto abili perché moltissimi equipaggi, ai richiami del giudice di "stare fermi", continuavano a vogare. Mi pareva semplice, bastava allinearsi con la linea che fornivano alcune bricole ma la sola preoccupazione era quella di non partire più indietro delle avversarie. In pratica mi sembrava di assistere ad una scena da età scolare, dove non si è capaci di controllare se stessi ma ci si regola su ciò che fanno gli altri, per non essere inferiori agli altri. Bell'esempio di sportività! Bell'esempio anche il fatto di prendersela col giudice, bell'esempio il continuare a vogare anche quando il giudice ha annullato una delle partenze.

Questi fatti dal mio punto di vista sono molto più gravi della gioia e dello sforzo profuso che si esaltano a fine gara.
La mia proposta al comitato organizzatore è di inserire nel regolamento un articolo che preveda l'annullamento della regata dopo, per esempio, tre partenze false. Certo ne rimetterebbe anche l'organizzazione stessa ma sarebbe un segnale forte. Resta da risolvere il problema "barche al seguito" che a questo punto opterei per risolvere allo stesso modo: annullamento della gara qual'ora vi siano imbarcazioni a motore in movimento entro 300 metri dal campo di regata.

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